Hai presente quando cambi le ruote del tuo pattino quad? Stai utilizzando i dadi autobloccanti. Ti spieghiamo cosa sono e perché è importante tenerli sotto controllo.

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Cosa sono i dadi autobloccanti?

Tutti i pattinatori hanno la necessità, di tanto in tanto, di smontare le ruote dei propri pattini: talvolta per effettuare la pulizia dei cuscinetti a sfere, in altri casi per sostituire ruote usurate, oppure per installare ruote con durezza adatta a determinate superfici. In questi casi, nei pattini quad (ovvero, i classici pattini dotati di due coppie di ruote affiancate), entra in gioco un piccolo, ma fondamentale, componente: si tratta del cosiddetto dado autobloccante -un esempio è riportato nella figura sottostante-.
dado autobloccante M7 pattino

A cosa servono i dadi autobloccanti?

Lo scopo principale dei dadi autobloccanti è quello di mantenere ciascuna ruota del pattino al proprio posto, sul semiasse della rispettiva crociera. A tal fine, ciascun dado va serrato opportunamente, in fase di installazione, in modo tale da insistere con una leggera pressione sul cuscinetto esterno della ruota considerata. A tal fine, come è noto, i semiassi hanno l’estremità opportunamente filettata. Va tenuto però in considerazione il fatto che il sistema in questione non è statico: la parte del cuscinetto sulla quale il dado appoggia potrebbe ruotare, soprattutto nel caso in cui i cuscinetti dovessero essere sporchi, ed inoltre il pattino è soggetto a vibrazioni ed urti. In queste condizioni, un dado standard potrebbe allentarsi, creando dei giochi o, in casi estremi, giungendo alla perdita di una ruota: quest’ultimo evento deve essere assolutamente evitato, in quanto estremamente rischioso per l’incolumità del pattinatore. Anche un parziale allentamento, in ogni caso, comporta dei rischi -come ad esempio possibili perdite di controllo del pattino-, per cui è fondamentale evitare che i dadi in questione possano svitarsi accidentalmente. Qua entrano in gioco i dadi autobloccanti. Osservando la figura precedente, nella quale è raffigurato un autobloccante nuovo, si nota che, nella parte superiore del componente è presente un anello di materiale plastico, frequentemente nylon, che in questo caso è di colore blu -ma si trovano in commercio varianti di diversi colori, in funzione della scelta del costruttore, senza particolare significato tecnico-. Il dado autobloccante funziona in questo modo: quando si avvita il dado, l’anello in materiale plastico viene deformato dalla filettatura dell’asse, adattandosi alla stessa. Infatti, il suo diametro interno è leggermente inferiore al diametro esterno della parte filettata -tecnicamente, esso è vicino al cosiddetto diametro di nocciolo della vite-. Il nylon si deforma quindi in maniera permanente per accomodare la filettatura, ma al contempo tende ad esercitare una certa pressione sulla filettatura stessa. Ciò provoca l’insorgenza di forze di attrito tra il materiale plastico e la filettatura dell’asse, che sono l’origine della funzione autobloccante del dado. È normale, quindi, che al primo utilizzo il dado sia un po’ più “duro” da avvitare rispetto alle successive operazioni di smontaggio e rimontaggio. .

Quando devo sostituire i dadi autobloccanti?

Il principale problema dei dadi autobloccanti realizzati sulla base del principio esposto -la quasi totalità dei dadi utilizzati nel settore pattinaggio sono di questo tipo-, è che dopo un certo numero di cicli di montaggio e smontaggio, l’elemento in nylon tende a perdere le proprie caratteristiche, risultando sempre più “lasco” -per i più tecnici: la coppia di serraggio e di allentamento gradualmente diminuisce-. Pertanto, il dado in questione diventa sempre più simile a un dado standard, sino ad un punto al quale la sicurezza del sistema risulta essere compromessa. È molto comune osservare pattinatori che utilizzano dadi autobloccanti ormai completamente “esausti”, mettendo a rischio innanzitutto la propria incolumità fisica e, in secondo luogo, l’integrità della propria attrezzatura. Per questo motivo, è molto importante verificare, almeno in modo qualitativo, l’efficienza dei propri dadi autobloccanti: correre i rischi esposti per pochi Euro -ovvero il costo della sostituzione di tutto il set di dadi- non è certo una scelta saggia! Ma qual è il criterio da seguire per decidere quando è giunto il momento di sostituire i dadi autobloccanti dei propri pattini? Non c’è una regola fissa, la cosa migliore è utilizzare il buon senso. Ad ogni modo, in caso di dubbio, meglio sostituire tutto il set di dadi (non è buona norma utilizzare un mix di dadi vecchi e nuovi): la politica del “better safe than sorry” ha senz’altro un senso. Possiamo dire con certezza che, se risulta possibile svitare un dado autobloccante semplicemente con le dita, si è a rischio! Questa condizione, che a taluni potrebbe sembrare un po’ estrema, in realtà è abbastanza comune, ad esempio negli attrezzi utilizzati dai giovani che praticano alcune discipline sportive, come ad esempio il pattinaggio artistico o l’hockey pista. Il punto è che in questi sport, la sostituzione delle ruote è una procedura frequente, per cui l’attenzione per questo dettaglio è d’obbligo, in quanto l’usura dei dadi tende ad essere piuttosto rapida. Per motivi simili, consigliamo di verificare subito lo stato dei dadi autobloccanti quando si acquista un pattino usato. I dadi fuori servizio vanno naturalmente smaltiti, in quanto non possono essere ricondizionati, né -visto il costo- ciò avrebbe senso.

Una nota tenica

Infine, alcune informazioni tecniche. I dadi autobloccanti utilizzati in molti settori del pattinaggio, sono della dimensione M7, per assi da 7 mm: in realtà questi componenti non sono facili da reperire sul mercato (ad es. in ferramenta si trovano raramente), per cui spesso si è obbligati a rifornirsi dai rivenditori di materiale per pattinaggio. In taluni casi, si utilizzano assi da 8 mm, ed i relativi dadi M8 risultano essere invece piuttosto comuni. Il colore della finitura del dado -grigio metallico, dorato, colorato- o dell’anello in plastica non influenza le proprietà del componente; i materiali con cui esso è stato costruito, invece sì. Esistono infatti in commercio dadi di scarsa qualità, soprattutto per quanto riguarda l’anello in materiale plastico, che non sono in grado di garantire durate accettabili. Va fatta quindi un po’ di attenzione: ancora una volta, risparmiare qualche Euro acquistando questo articolo da fornitori poco affidabili potrebbe essere una cattiva scelta. Sul mercato non ci sono molte alternative, soprattutto in considerazione della tipologia di impiego (numerosi cicli di montaggio/smontaggio): pur essendo disponibili diverse tipologie di dadi resistenti allo svitamento accidentale, esse sono più adatte ad applicazioni fisse, nelle quali il serraggio viene effettuato una tantum. E, comunque, i dadi del tipo descritto hanno dimostrato di essere affidabili ed economici nel settore degli sport rotellistici, purché si seguano le regole dettate dal buon senso.

Divertiti in sicurezza!